CASO D’ELIA

Sergio D'Elia in parlamentoCon le elezioni politiche del 2006 in Parlamento, e precisamente alla Camera dei Deputati, per la lista Rosa nel pugno, schieramento del Partito Democratico, fu eletto l’ex terrorista Sergio D’Elia, implicato e condannato dal Tribunale per l’uccisione a Firenze, il 20 gennaio 1978, dell’Agente di Polizia Fausto Dionisi.

I parlamentari italiani, in una delle loro prime sedute, decisero di eleggere l’On. D’Elia alla carica istituzionale di Segretario della Camera dei Deputati.

Da subito l’Associazione Memoria si mosse denunciando, assieme ad alcuni Parlamentari, di entrambi gli schieramenti politici, la tragica anomalia, ovvero che un terrorista, condannato per omicidio, potesse sedere in Parlamento e ricoprire un ruolo istituzionale.

Come testimonia la nutrita rassegna stampa, consultabile anche sul nostro sito, gli organi d’informazione dettero ampio risalto alla questione, durata alcuni anni.

Questione che è stata anche affrontata ufficialmente in diversi Consigli Regionali, Provinciali e Comunali in tutta Italia, che approvarono numerose mozioni contro tale decisione del Parlamento di eleggere alla carica di Segretario un terrorista condannato per omicidio.

Tra questi il Comune di Firenze.

Cliccando qui è possibile vedere il video della seduta del Consiglio Comunale di Firenze dedicato alla questione.

 La Camera dei Deputati nei giorni 10 e 11 luglio 2006 discusse una mozione parlamentare presentata da alcuni parlamentari di Forza Italia e Udc per chiedere al Governo di impedire l’accesso alle cariche istituzionali a coloro che sono stati condannati per gravi reati.

La mozione fu però stata ritirata poco prima del termine del dibattito del giorno 11 luglio.

A seguire il dibattito in Aula erano presenti anche membri dell’Associazione Memoria guidati dalla Vice Presidente e dall’Addetto Stampa e Portavoce del Presidente, Giornalista Franco Mariani.

Piena solidarietà fu espressa dall’allora Segretario del Partito Democratico Piero Fassino che incontrò i rappresentanti dell’Associazione tra Montecitorio e Palazzo Chigi.

In piazza Montecitorio, durante la discussione in aula, il Sindacato Autonomo di Polizia manifestò tutto il suo disappunto contro l’On. D’Elia e le forze politiche che lo sostenevano.

La Presidente dell’Associazione Memoria, Mariella Magi Dionisi, moglie del poliziotto Fausto Dionisi, ucciso da un commando di Prima Linea a Firenze negli anni settanta e per il cui omicidio è stato riconosciuto colpevole il deputato Sergio D’Elia, ha scrisse una lettera aperta.

 “Voglio innanzitutto ringraziare quanti tra deputati, senatori, consiglieri comunali, provinciali e regionali, rappresentanti delle Forze dell’ Ordine, singoli cittadini e rappresentanti di molte altre realtà sociali in questi giorni mi hanno manifestato la loro profonda, sincera solidarietà e condivisione piena al mio sentire.

Un grazie particolare a quei deputati che hanno dato voce alle vittime del terrorismo.

Voce e solidarietà, non strumentalizzazione.

In riferimento alla discussione in aula di oggi, non posso far altro che prenderne atto e sottolineare la grande lontananza del Palazzo dal sentimento popolare che ho constatato durante la discussione.

Praticamente si è detto agli italiani tutti che si puo’ uccidere e far uccidere, tanto poi anche se solo ti dissoci, puoi ottenere la riabilitazione e diventare deputato, anche ministro e perché no anche Presidente della Repubblica. 

Continuerò sempre a ripetere che l’ elezione e la successiva nomina di D’Elia sono state quantomeno inopportune, anche se si è riabilitato e impegnato nel sociale.

Doveva fermarsi lì.

Non vedo differenza tra chi spara e chi ha dato quell’ arma.

Non c’è desiderio di vendetta nelle mie parole, c’è solo desiderio di giustizia vera che non avrò mai, anche perché Fausto non potrà mai avere una seconda opportunità di vita. 

Questo è quello che decisero per lui e per tutti gli altri D’Elia e compagni.

Ai deputati e ai rappresentanti del Governo e delle Istituzioni che sono intervenuti così attivamente, con tanto calore , con tanta passione e solidarietà nei confronti di D’Elia rivolgo l’invito ad essere coerenti e a rinunciare alla scorta delle Forze dell’Ordine, visto che non tengono in alcun conto il valore della loro vita”.

Mariella Magi Dionisi

Tuttavia, anche dopo lo scioglimento anticipato delle Camere, l’ex terrorista Sergio D’Elia continua a pontificare a destra e a sinistra (non intesi come correnti politiche) soprattutto contro le Forze dell’Ordine, senza disdegnare minimamente il suo passato, anzi…

Per visionare buona parte degli articoli pubblicati in due anni dai maggiori quotidiani italiani basta cliccare qui sotto, e vi si aprirà la nutrita rassegna stampa, raccolta in due grandi volumi, curata dal Giornalista Franco Mariani, Addetto Stampa dell’Associazione Memoria 

ELIA AL PARLAMENTO GIUGNO-LUGLIO 2006