Bolzano: Appello al Vescovo perche “non si celebri messa per un terrorista”

terrorista bolzanoSabato prossimo a Bolzano nella chiesa dei Benedettini dedicata a Sant’Agostino in Gries, quartiere cittadino, è prevista, nel 50mo Anniversario della morte, una messa in memoria del terrorista Luis Amplatz, organizzata in una serie di eventi che avranno il loro culmine proprio con la funzione religiosa.

La celebrazione è stata ovviamente contestata da più parti, con addiruttura una lettera ufficiale del Consigliere di Alto Adige nel Cuore, Alessandro Urzì, al Vescovo, Mons. Ivo Muser, perché consideri l’inopportunità di un tale evento politico ed ispirato a valori tanto lontani da quelli della Chiesa.

Gli organizzatori, la locale compagnia di Schuetzen, hanno ottenuto anche l’autorizzazione a prendere parte alla Messa con la loro divisa ed a fare esibire, per dare una cornice di solennità all’evento, la banda.

Nell’invito ufficiale per la Messa, predisposto dagli organizzatori, si trova un immagine di un fucile che già di per sé è un controsenso che, secondo i contestatori, merita una riflessione matura e civile.

Come evidenzia Socialismo Nazionale il “bandito Alois Amplatz è uno dei più famigerati e spietati terroristi che portarono morte e distruzione in Alto Adige negli anni sessanta. Capo della cellula terroristica bolzanina, Amplatz fu tra i responsabili della ‘notte dei fuochi’, tra l’11 e il 12 giugno 1961, quando i terroristi compirono ben 33 attentati. Tra le miriadi di attentati compiuti da Amplatz ricordiamo quelli compiuti contro case popolari a Bolzano i primi di agosto del 1963. Il terrorista, nella notte tra il 3 e il 4 agosto, minò una gru all’interno di un cantiere in via Sassari. L’esplosione ne scagliò lontano il portello, pesante quaranta chili, che piombò come un missile contro il muro di una casa, sventrò una finestra e andò a schiantarsi all’interno dell’abitazione, con il rischio di ammazzare qualcuno degli inquilini. Non contento, andò in via Druso, dove piazzò una bomba all’interno del giro scale di un condominio in costruzione. L’ordigno deflagrando distrusse il giro scale, abbatté tre delle quattro colonne centrali dell’edificio e sbriciolò il solaio, posto tra le cantine e il piano terra. La staccionata delimitante il cantiere fu distrutta e i pezzi di legno mandarono in frantumi le vetrine dei negozi che si trovavano sull’altro lato della strada. Da ciò si capisce che il terrorista operò in completo spregio della vita umana”.

Di seguito pubblichiamo il testo della lettera inviata al Vescovo di Bolzano Mons. Muser.

Gentile Eccellenza,

mi rivolgo con grande stima, fiducia e con la massima umiltà alla Sua persona dopo avere ricevuto tante e addolorate manifestazioni di perplessità, amarezza e anche delusione da parte di numerosi nostri concittadini. Questi sentimenti di profondo malessere sono da legarsi alla prevista manifestazione pubblica del prossimo 6 settembre, che conoscerà il suo momento centrale nella Chiesa di Sant’Agostino in Gries a Bolzano, di elogio della memoria del terrorista Luis Amplatz.

La figura di questo uomo, ambigua e impegnata in vita oltre i confini della legalità, abbracciando la violenza agitata anche contro le persone come metodo di lotta politica, costituisce ancora oggi un esempio fra i meno educativi soprattutto per le più giovani generazioni, espressione del mito terribile della lotta armata.

Gentile Eccellenza, i concittadini che si sono rivolti a me, molti residenti nel quartiere di Gries, intercettando una mia eguale percezione, mi hanno espresso autentici sentimenti di turbamento per l’ospitalità concessa, in una chiesa che amano e che usano solitamente frequentare, per una cerimonia, che conoscerà diversi momenti, annunciati dall’organizzazione in serie come un unico percorso, convocata per celebrare la figura pubblica del “terrorista”, benché indicato amorevolmente con l’appellativo di Freiheitskaempfer, e non della persona, nella sua dimensione più familiare, alla quale va anche la mia pietà e carità. E’ questa proiezione sull’immagine pubblica e quindi terroristica dell’uomo che avrà la celebrazione che offende apertamente quanti credono nei valori del rispetto della vita e delle leggi, della tolleranza, dell’amore e della convivenza.

L’associazione di immagine sul volantino diffuso dagli organizzatori della amata chiesa di Sant’Agostino di Gries a quella di un fucile, sollecita sentimenti molto addolorati, e la memoria non può che correre alle privazioni subìte dalle famiglie vittime del terrorismo ed a chi ha perduto la propria stessa vita in una stagione di dolore e follia che le più giovani generazioni sono chiamate certamente a conoscere e giudicare ma mai giustificare né tantomeno celebrare. Credo, Gentile Eccellenza, che la violenza non possa mai essere accettata, possa e debba solo essere condannata, senza se e senza ma.

Non è mio compito suggerirLe o richiederLe nulla. Il mio modesto ruolo mi impegna a presentarLe, con assoluto rispetto, la sensazione forte di assoluta inopportunità per l’utilizzo di un luogo consacrato per una cerimonia ispirata a valori tanto lontani da quelli per cui La vediamo quotidianamente impegnata sul nostro meraviglioso territorio.

Non mi sarei mai sentito in dovere di scriverLe se la cerimonia fosse stata promossa in ambito privato, perché a nessuno può essere negato il conforto della preghiera, ma è la cornice dell’intera manifestazione politica di dichiarata celebrazione delle imprese di Luis Amplatz a proiettare questa cupa luce sull’intera giornata, sul cuore delle persone sensibili e sulla Chiesa che ospiterà il raduno, in una delle sue tappe ufficiali, come previsto dal programma predisposto dagli organizzatori.

Mi rimetto alla Sua persona esprimendoLe i sentimenti della mia piena stima

Con cordialit
Alessandro Urzì