Il discorso ufficiale in Senato dell’Associazione Memoria per la giornata del 9 Maggio 2017

Questo il testo integrale del discorso ufficiale dell’Associazione “Memoria” pronunciato in Senato dalla Signora Silvia Perrone, vedova dell’Agente di Polizia Claudio Graziosi,  martedì 9 maggio 2017 in occasione della cerimonia ufficiale, alla presenza dei Presidenti del Senato, per la Giornata Nazionale della Memoria per le Vittime del Terrorismo.

Sono Silvana Perrone la vedova di Claudio Graziosi, agente di Pubblica sicurezza ucciso a Roma dai nuclei armati proletari il 22 marzo del 1977.

Era su un autobus quando fra i passeggeri vide la Vianale una terrorista evasa, la riconobbe e per evitare il panico tra la gente chiese all’autista di deviare la corsa passando per piazzale della Radio dove c’era la sede di un commissariato e dove avrebbe potuto chiedere rinforzi ai colleghi .

Con la Vianale c’erano anche altri due terroristi Lo Muscio e la Salerno.

L’autista deviò la corsa ma commise la leggerezza di spiegarne il motivo ai passeggeri,

Claudio non ebbe nemmeno il tempo di impugnare la pistola ,l’altro terrorista gli sparò subito e prima di scendere gli diede il colpo di grazia.

Mio figlio Claudio, porta il nome di suo padre, nacque sei mesi dopo la morte del papà, quel giorno quando mi ritrovai con il piccolo fra le braccia realizzai che avrei dovuto crescerlo da sola e mi resi conto che i terroristi non avevano ucciso soltanto mio marito ma mi avevano strappato l’anima.

A mio figlio , ho raccontato che il padre è morto per difendere lo Stato e le sue leggi, per dare agli altri cittadini la possibilità di continuare a vivere in libertà e democrazia nella nostra Nazione, è cresciuto con queste certezze e insieme a Mariella Dionisi non abbiamo mai permesso che sui nostri cari scendesse il velo dell’oblio.

Non dobbiamo mai dimenticare che siamo qui, parlamentari, presidenti di associazioni, non per meriti personali ma per ricordare con molta umiltà e immenso orgoglio i nostri cari.

Non permetteremo mai a burocrati ottusi, e a volte inadempienti, di ostacolare la ricerca della verità e il rispetto dei nostri diritti.