RAI 3: trasmissione “30 Minuti di…” con l’Associazione Memoria

L’Associazione “Memoria”, protagonista il 5 agosto 2017 del programma “30 minuti di .. Regioni”, curato da Franco Mariani, per parlare delle loro partecipazione in Senato, lo scorso 9 maggio, alla Giornata Nazionale in memoria delle Vittime del Terrorismo.

Montaggio video a cura di Franco Mariani.

Dall’Archivio video dell’Associazione Memoria
www.associazionememoria.it
curato dall’Addetto Stampa Giornalista Franco Mariani.

 

Il discorso ufficiale in Senato dell’Associazione Memoria per la giornata del 9 Maggio 2017

Questo il testo integrale del discorso ufficiale dell’Associazione “Memoria” pronunciato in Senato dalla Signora Silvia Perrone, vedova dell’Agente di Polizia Claudio Graziosi,  martedì 9 maggio 2017 in occasione della cerimonia ufficiale, alla presenza dei Presidenti del Senato, per la Giornata Nazionale della Memoria per le Vittime del Terrorismo.

Sono Silvana Perrone la vedova di Claudio Graziosi, agente di Pubblica sicurezza ucciso a Roma dai nuclei armati proletari il 22 marzo del 1977.

Era su un autobus quando fra i passeggeri vide la Vianale una terrorista evasa, la riconobbe e per evitare il panico tra la gente chiese all’autista di deviare la corsa passando per piazzale della Radio dove c’era la sede di un commissariato e dove avrebbe potuto chiedere rinforzi ai colleghi .

Con la Vianale c’erano anche altri due terroristi Lo Muscio e la Salerno.

L’autista deviò la corsa ma commise la leggerezza di spiegarne il motivo ai passeggeri,

Claudio non ebbe nemmeno il tempo di impugnare la pistola ,l’altro terrorista gli sparò subito e prima di scendere gli diede il colpo di grazia.

Mio figlio Claudio, porta il nome di suo padre, nacque sei mesi dopo la morte del papà, quel giorno quando mi ritrovai con il piccolo fra le braccia realizzai che avrei dovuto crescerlo da sola e mi resi conto che i terroristi non avevano ucciso soltanto mio marito ma mi avevano strappato l’anima.

A mio figlio , ho raccontato che il padre è morto per difendere lo Stato e le sue leggi, per dare agli altri cittadini la possibilità di continuare a vivere in libertà e democrazia nella nostra Nazione, è cresciuto con queste certezze e insieme a Mariella Dionisi non abbiamo mai permesso che sui nostri cari scendesse il velo dell’oblio.

Non dobbiamo mai dimenticare che siamo qui, parlamentari, presidenti di associazioni, non per meriti personali ma per ricordare con molta umiltà e immenso orgoglio i nostri cari.

Non permetteremo mai a burocrati ottusi, e a volte inadempienti, di ostacolare la ricerca della verità e il rispetto dei nostri diritti.

Protocollo d’Intesa tra Ministero dell’Istruzione e Associazione Memoria

9 Maggio 2017: su Rai 1 la diretta cerimonia Giorno Memoria Vittime Terrorismo

9 maggio giornata vittime del terrorismoMartedì 9 Maggio 2017 con diretta televisiva su Rai 1 a partire dalle ore 10.55,  nell’Aula del Senato si terrà la  Cerimonia ufficiale di commemorazione del Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi.

La cerimonia si svolgerà alla presenza del Presidente del Senato Pietro Grasso in rappresentanza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che sarà fuori dall’Italia per una visita di Stato.

Sarà presente anche la Presidente della Camera On. Laura Boldrini.

La giornata inizierà alle ore 9 con la Deposizione di una corona d’alloro in Via Caetani, in occasione del 39mo anniversario dell’omicidio dell’On. Aldo Moro.

Alle ore 10.30  Cerimonia Ufficiale nell’Aula di Palazzo Madama in occasione del Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo.

TG TVR TELEITALIA – Terrorismo: 39 Ann. uccisione Agente di Polizia Fausto Dionisi a Firenze

Servizio del Tg di Tvr Teleitalia-7 Gold di venerdì 20 gennaio 2017, su cerimonia a Firenze della Questura, alla presenza del Questore, della Vedova, Signora Mariella Magi Dionisi, e delle massime autorità cittadine, provinciali e regionali, in occasione del 39° Anniversario dell’uccisione, da parte dei terroristi di Prima Linea, dell’Agente di Polizia Fausto Dionisi, avvenuto in via delle Casine il 20 gennaio 1978.

Per tale sacrificio l’Agente Fausto Dionisi è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civile.

Se il mandante riconosciuto e condannato, Sergio D’Elia non siede più in Parlamento, dove ha ricoperto l’incarico istituzionale di Segretario della Camera dei Deputati, quale eletto nel partito della Rosa nel Pugno/PD, solo a causa di una crisi di governo, nonostante la sollevazione popolare, soprattutto di consigli comunali, regionali, provinciali di molte parti dell’Italia, FRANCO CODA, che risulta essere quello che materialmente ha ucciso l’Agente Dionisi, non è mai stato preso, eVITO BIANCOROSSO non è stato giudicato, perché quando arrestato dopo 20 anni il reato era andato in prescrizione, a distanza di tempo le cose non sono cambiate.

Un terrorista quale Renato Curcio ha lanciato appelli allo Stato perché gli venisse riconosciuta una pensione, i fratelli Solimano, altri due terroristi acclamati e condannati, uno voleva diventare Assessore al Comune di Livorno, l’altro siede nella Fondazione Michelucci;altri si gongolano all’estero forti del sostegno di governi esteri,come Cesare Battisti, che se la gode in Brasile, che non concede l’estradizione, fino ad arrivare ad altri, come Sofri, che ora ammettano, in libri scritti da loro, “qualcosina”dei loro efferati crimini, dicendo però che la società civile e lo Stato possono soprassedere e fare finta di nulla.

Solo le vittime, e con loro le rispettive mogli e figli, che spesso, come nel caso di Dionisi, non hanno non solo potuto crescere col proprio padre, ma non lo hanno nemmeno conosciuto perché avevano pochi anni di vita, non hanno diritto ad una seconda opportunità, e soprattutto non hanno ottenuto Giustizia!!!!!!

 

TG 3 RAI – Terrorismo: 39 Anniversario uccisione Agente di Polizia Fausto Dionisi a Firenze

Servizio del Tg 3 della Rai di venerdì 20 gennaio 2017, su cerimonia a Firenze della Questura, alla presenza del Questore, della Vedova, Signora Mariella Magi Dionisi, e delle massime autorità cittadine, provinciali e regionali, in occasione del 39° Anniversario dell’uccisione, da parte dei terroristi di Prima Linea, dell’Agente di Polizia Fausto Dionisi, avvenuto in via delle Casine il 20 gennaio 1978.

Per tale sacrificio l’Agente Fausto Dionisi è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civile.

Se il mandante riconosciuto e condannato, Sergio D’Elia non siede più in Parlamento, dove  ha ricoperto l’incarico istituzionale di Segretario della Camera dei Deputati, quale eletto nel partito della Rosa nel Pugno/PD, solo a causa di una crisi di governo, nonostante la sollevazione popolare, soprattutto di consigli comunali, regionali, provinciali di molte parti dell’Italia, FRANCO CODA, che risulta essere quello che materialmente ha ucciso l’Agente Dionisi, non è mai stato preso, eVITO BIANCOROSSO non è stato giudicato, perché quando arrestato dopo 20 anni il reato era andato in prescrizione, a distanza di tempo le cose non sono cambiate.

Un terrorista quale Renato Curcio ha lanciato appelli allo Stato perché gli venisse riconosciuta una pensione, i fratelli Solimano, altri due terroristi acclamati e condannati, uno voleva diventare Assessore al Comune di Livorno, l’altro siede nella Fondazione Michelucci;altri si gongolano all’estero forti del sostegno di governi esteri,come Cesare Battisti, che se la gode in Brasile, che non concede l’estradizione, fino ad arrivare ad altri, come Sofri, che ora ammettano, in libri scritti da loro, “qualcosina”dei loro efferati crimini, dicendo però che la società civile e lo Stato possono soprassedere e fare finta di nulla. 

Solo le vittime, e con loro le rispettive mogli e figli, che spesso, come nel caso di Dionisi, non hanno non solo potuto crescere col proprio padre, ma non lo hanno nemmeno conosciuto perché avevano pochi anni di vita, non hanno diritto ad una seconda opportunità, e soprattutto non hanno ottenuto Giustizia!!!!!!

 

Terrorismo: Articolo sul quotidiano La Nazione della Senatrice Rosa Maria Di Giorgi

La Nazione - 39 Agente di Polizia Fausto Dionisi - 20 gennaio 2017Il quotidiano LA NAZIONE: la Senatrice Rosa Maria Di Giorgi, Senatrice Segretaria del Senato, ricorda oggi in prima pagina il sacrificio dell’Agente di Polizia Fausto Dionisi ucciso il 20 gennaio 1978 dai Terroristi di Prima Linea in via delle Casine a Firenze durante un assalto al Carcere delle Murate per liberare dei loro compagni.

Alle ore 11 in via delle Casine, in pieno centro cittadino, dietro Santa Croce, oggi 20 gennaio 2017 cerimonia con le autorità e deposizione di una corona d’alloro alla lapide che ricorda il suo sacrificio.

Questo il testo dell’intervento della Senatrice Di Giorgi:

IL SACRIFICIO DI DIONISI

OGGI 20 gennaio Firenze ricorda una tragica pagina della sua storia: l’uccisione, avvenuta nel 1978 in via delle Casine, dell’agente di polizia Fausto Dionisi ucciso dai terroristi di Prima Linea durante un agguato al carcere delle Murate. Un episodio che sconvolse tutta la città che in massa partecipò ai funerali dell’agente. Rimasero una giovane moglie e una figlia di appena 2 anni.

Un anniversario che dopo 39 anni la Città onora da sempre – io stessa ho rappresentato più volte l’amministrazione comunale – ma che assume un significato particolare alla luce di quanto accaduto lo scorso 1 gennaio, quando il sovrintendente di polizia Mario Vece, per garantire la nostra sicurezza è stato vittima di un incidente gravissimo che anche in questo caso – come per la famiglia Dionisi – sconvolgerà per sempre la sua vita a quella dei suoi familiari. Come ho detto anche in Senato vite sconvolte da criminali senza anima, persone che ritengono che la lotta politica vada fatta con il sangue e la distruzione. Le ferite di Mario Vece – come quelle di Dionisi, insignito per il suo sacrificio della Medaglia d’Oro al Valor Civile – sono ferite alla democrazia e alle nostre istituzioni.

SE in questi giorni tutta la società civile, politica e istituzionale si stringe attorno all’artificiere Mario Vece e alla sua famiglia, in questo 20 gennaio, dobbiamo ancora una volta, con più forza e coesione sociale e civile di quanto fatto fino ad oggi, stringerci alla moglie di Dionisi, la signora Mariella Magi, e a sua figlia Jessica, oggi giovane madre, che ha continuato l’impegno di suo padre entrando in Polizia.

Non dobbiamo mai dimenticarci, nel vortice delle notizie che si sovrappongono giorno dopo giorno, la storia di Fausto Dionisi come quella dei tanti, troppi, uomini delle Forze dell’Ordine, come della Magistratura, che hanno compiuto l’estremo sacrificio – quello della vita, lasciandosi dietro mogli e figli – per proteggere tutti noi.

Un sacrificio da cui è nato un impegno per la moglie di Dionisi che ha dato vita all’Associazione “Memoria in ricordo dei caduti per fatti di Terrorismo delle Forze dell’Ordine e della Magistratura”, che raccoglie tutte le famiglie dei caduti. Quasi 200 morti, e oltre 5mila feriti relegati spesso nell’oscurità.

Quanto accaduto, e quanto accade oggi, non venga mai archiviato e visto con distacco perché la stagione della violenza non continui a fare violenza. Questo ci deve ricordare oggi il sacrificio dell’agente Fausto Dionisi caduto il 20 gennaio 1978 in via delle Casine a Firenze.

Sen. Rosa Maria Di Giorgi
Senatrice Segretaria del Consiglio di Presidenza del Senato – Pd

La Nazione - 39 Agente di Polizia Fausto Dionisi - 20 gennaio 2017

Allarme Terrorismo: il ritorno dei terroristi

 

Allarme Terrorismo il ritorno dei terroristi

 

RAI 3: Trasmissione 30 minuti di… Regione dedicato all’Associazione Memoria

Trasmissione “30 minuti di… Regione” di Rai 3 dedicata all’Associazione Memoria.

In studio il giornalista Franco Mariani, Portavoce del Presidente e Addetto Stampa dell’Associazione parla dell’accordo con il Ministero della Pubblica Istruzione per lezioni nelle scuole italiane dedicate al ricordo delle Vittime del Terrorismo e a quel periodo buio della storia recente del nostro paese, e del non diritto dell’oblio richiesto da tanti terroristi come della loro non piena riabilitazione penale.

La Nazione del 22 giugno 2016: Terroristi, non hanno diritto al colpo di spugna

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La Nazione del del 22 giugno 2016: Anni di piombo, no all’oblio sul web

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La Nazione del 22 giugno 2016: Ex Prima Linea, bisogna rispettare le vittime

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La Nazione del 25 febbraio 2015: Terroristi, chiedere perdono? sarebbe pornografico

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Giornata della Memoria 2016: Premio al Plesso Graziosi di Roma per concorso “Tracce di Memoria”

Il giorno 9 maggio 2016 le classi quinte del Plesso Graziosi dell’Istituto Comprensivo Statale “Via Cutigliano” di Roma sono state premiate alla Camera dei Deputati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

il premio – nell’ambito del concorso Tracce di Memoria – è stato vinto per il lavoro dedicato alla storia di Claudio Graziosi, un giovane agente di Polizia ucciso nel 1977 da un terrorista dei Nuclei Armati Proletari.

E’ stata un’esperienza emozionante per grandi e bambini, con gli interventi di Giorgio Bazzega, figlio del Maresciallo Sergio Bassega, ucciso durante una perquisizione in un covo delle Brigate Rosse; Francesco Coco, ucciso dai brigatisti insieme alla sua scorta; Lorenzo Conti, figlio di Lando Conti, ex sindaco di Firenze trucidato dalle Brigate Rosse; Vittorio Occorsio, nipote del Sostituto Procuratore Vittorio Occorsio ucciso da Ordine Nuovo.

Sono intervenuti anche i Presidenti del Senato, Pietro Grasso e della Camera, Laura Boldrini.

 

Cerimonia Nazionale a Montecitorio per la Giornata Nazionale della Memoria Vittime del Terrorismo 2016

Si è svolta nell’Aula di Montecitorio, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la cerimonia per il “Giorno della memoria” dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi, aperta dall’esecuzione dell’Inno nazionale da parte del Coro dell’Istituto comprensivo Virgilio di Roma.

Alla cerimonia ha partecipato anche la Presidente dell’Associazione Memoria, che raggruppa tutte le famiglie delle Forze dell’Ordine e della Magistratura vittime del terrorismo, Mariella Magi Dionisi.

Sono seguite le testimonianze di Giorgio Bazzega, figlio di Sergio, maresciallo di pubblica sicurezza, assassinato con Vittorio Padovani, vicequestore, a Sesto San Giovanni, durante una perquisizione domiciliare nell’abitazione del brigatista Walter Alasia; Massimo Coco, figlio di Francesco, giudice, ucciso insieme a due sottoufficiali della sua scorta da militanti delle Brigare rosse; Lorenzo Conti, figlio di Lando, ex sindaco di Firenze, assassinato da militanti delle Brigate rosse; Vittorio Occorsio, nipote di Vittorio Occorsio, sostituto procuratore ucciso a Roma da un commando di Ordine nuovo; Anna Tonelli, studentessa dell’Istituto comprensivo 4 Bologna Scuola media Panzini.

È intervenuta quindi la Presidente della Camera, Laura Boldrini.

Signor Presidente della Repubblica, Signora Vicepresidente del Senato, Signor Ministro Dario Franceschini, autorità, gentili ospiti. Buon giorno a tutte e a tutti voi. Abbiamo ascoltato parole molto toccanti. Parole di dolore, ma non di odio. Di giustizia, ma non di vendetta. Nell’ascoltarle si può apprezzare innanzitutto la sensibilità democratica e la forza morale di coloro che le hanno pronunciate e che ringrazio a nome di voi tutti.

Ma si comprende anche la solidità di un Paese come l’Italia che ha attraversato prove durissime, che ha dovuto fronteggiare un’aggressione sanguinosa contro le proprie istituzioni, che ha visto morire centinaia di persone sotto i colpi dei terroristi, e che alla fine li ha sconfitti. Ma non ha mai rinunciato ai valori e ai principi dello Stato di diritto e a quelle libertà duramente conquistate con la Liberazione dal nazifascismo. Uno Stato democratico non può mai far propria la logica violenta e disumana dei suoi nemici. E questa è una lezione che vale anche oggi, di fronte agli attacchi del terrorismo di matrice islamista.

Se dovessi riassumere in una parola il significato principale di questo “Giorno della memoria” questa parola sarebbe “abbraccio” : è il giorno in cui le istituzioni abbracciano i familiari delle vittime del terrorismo e delle stragi. Perché noi non dimentichiamo, care amiche e cari amici, che l’Italia ha perso dei valorosi servitori dello Stato, dei lavoratori onesti, delle persone impegnate per il bene della collettività. Ma voi avete perso anche di più : dietro quelle divise, quegli occhiali spessi di chi ha tanto studiato, quelle toghe, quelle fasce da Sindaco, c’era un padre, un nonno, un marito, un fratello. E dal giorno in cui qualcuno ha deciso che quella persona non doveva più vivere, voi non avete più ascoltato la loro voce, non avete più incrociato i loro sguardi, non avete ricevuto più le loro carezze. E questo per voi è un vuoto incolmabile.

Le istituzioni devono dirvi grazie, perché avete fatto in modo che il vostro immenso dolore generasse impegno, un impegno personale e collettivo attraverso le associazioni che vi rappresentano. Per tenere viva la memoria, ma anche per ottenere giustizia e verità. E, anche attraverso il protocollo siglato dalle vostre Associazioni con il Ministero dell’Istruzione proprio qui alla Camera due anni fa, siete andati nelle scuole, avete riattraversato il vostro lutto, avete raccontato quegli anni terribili, avete trasmesso a tanti giovani il valore della nostra Costituzione.

Le istituzioni hanno il dovere di esprimere gratitudine nei vostri confronti e di onorare la memoria delle vittime attraverso atti concreti. Un atto concreto è quello che fin dall’inizio della legislatura ci ha visto impegnati qui alla Camera in una vasta opera di trasparenza per rendere pubblici atti ancora coperti da segreto. E per lo stesso obiettivo si è impegnato il Governo con una sua direttiva. Sulle desecretazioni andremo ancora avanti. Un atto concreto sarà quello della definitiva approvazione della legge, approvata dalla Camera e ora all’esame del Senato, che introduce il reato di depistaggio. Un altro ancora sarà il riconoscimento pieno ai familiari delle vittime dei loro diritti previdenziali.

Ma c’è una cosa che più di ogni altra è doveroso fare per rendere onore a chi ha sacrificato la vita per difendere la democrazia ed è quella di rendere le istituzioni e la politica sempre più pulite e sobrie. Bisogna combattere senza incertezze la corruzione, l’illegalità, il malaffare e bisogna dare voce ai tanti italiani che in modo onesto e generoso fanno politica, si impegnano nel volontariato, si occupano di tutelare i beni comuni della nostra società. Non siamo tutti uguali.

E poi non bisogna stancarsi mai di combattere per la verità, per fare piena luce sulla stagione tragica del terrorismo, su quelli che sono stati chiamati “gli anni di piombo”. Ci sono ancora omicidi e stragi senza colpevoli accertati e condannati. Complicità nascoste. Mandanti tuttora ignoti.

Una democrazia forte non deve temere di conoscere il suo passato. La battaglia per la verità e la giustizia è qualcosa che ci riguarda tutti, non solo voi familiari delle vittime.

E ora vorrei rivolgermi a voi, ragazze e ragazzi. Voi che quando accadevano i fatti di cui parliamo oggi non eravate ancora nati e i vostri genitori erano molto giovani. Possono sembrarvi cose lontane, ormai passate e consegnate alla storia. Lo capisco. Ma non è così.

Diverse volte abbiamo pensato di aver chiuso i conti con il terrorismo e poi questi assassini sono tornati a colpire. Quello di Lando Conti, che poco fa è stato ricordato dal figlio Lorenzo, il 10 febbraio del 1986, fu uno degli ultimi omicidi delle Brigate Rosse. Due anni dopo venne assassinato il professor Roberto Ruffilli. Pensavamo fosse finita li.

E invece dopo dieci anni , il 20 Maggio del 1999, le Brigate Rosse uccisero il professor Massimo D’Antona e nel 2002 il professor Marco Biagi. Bisogna sempre tenere alta la soglia di attenzione e fare in modo che se in futuro qualcuno dovesse mai decidere di ritentare avventure velleitarie e scellerate di quel tipo possa trovarsi di fronte un Paese unito e una democrazia forte.

E una democrazia è forte soprattutto se c’è partecipazione, se c’è cittadinanza attiva. E allora, ragazze e ragazzi, criticate, come è giusto che sia, indignatevi contro le ingiustizie, ma soprattutto siate attivi in prima persona. Se la politica così com’è non vi piace, prendetela nelle vostre mani e rendetela diversa. Se volete una scuola, un quartiere, un ambiente migliore, associatevi con quanti condividono le vostre stesse aspirazioni. Nella nostra società ci sono tante opportunità che le generazioni precedenti non potevano neanche immaginare. Ma c’è anche tanta solitudine e tanto individualismo. Riscoprite invece il piacere della condivisione, della solidarietà, dell’amicizia vera, dell’impegno per il destino comune.

Il terrorismo fu sconfitto grazie al lavoro delle forze dell’ordine e di tanti magistrati coraggiosi e fedeli alla legge. Ma fu sconfitto anche perché trovò di fronte a sé un muro di popolo : grandi partiti, sindacati uniti e rappresentativi, associazioni di cittadini, comitati di quartiere e di fabbrica, movimenti democratici degli studenti. Il terrorismo fu sconfitto dalla partecipazione dei cittadini, che isolarono gli assassini e difesero le libertà democratiche. Ecco l’eredità fondamentale che dobbiamo raccogliere da quella stagione di sangue e di resistenza.

Con questa promessa di partecipazione e di adesione ai valori della nostra Costituzione, rivolgiamo un pensiero commosso a tutte le vittime del terrorismo e delle stragi e abbracciamo le loro famiglie.

Vi ringrazio.

Al termine il Presidente della Repubblica, con la Presidente della Camera dei deputati e con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha consegnato delle targhe alle scuole vincitrici del concorso nazionale “Tracce di memoria”.

La cerimonia si è conclusa con l’esecuzione dell’Inno alla gioia da parte del Coro dell’Istituto Comprensivo Virgilio di Roma.

Per visionare il video completo della cerimonia cliccare qui.

Per vedere la foto più grande basta cliccarci sopra.

9 Maggio 2016: ore 11,30 diretta RAI 2 da Montecitorio per Giornata Nazionale Vittime Terrorismo

9 maggio giornata vittime del terrorismoLunedì 9 Maggio 2016 alle ore 11.30 con diretta televisiva su Rai 2, dall’Aula di Montecitorio-Camera dei Deputati, Cerimonia di commemorazione del ‘Giorno della Memoria’ dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi.

La cerimonia si svolgerà alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, della Presidente della Camera Laura Boldrini, della Vicepresidente del Senato della Repubblica Linda Lanzillotta, del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini.

Il Coro dell’Istituto Comprensivo Virgilio di Roma eseguirà l’inno nazionale in apertura e l’inno europeo in chiusura.

16 marzo 1978: la strage di via Fani con l’uccisione della scorta On. Moro

agguato via fani 4Il 16 marzo 1978 è per l’Italia una delle pagine più nere del dopoguerra in quanto 38 anni fa le Brigate Rosse assalirono a Roma, in via Fani, l’On. Aldo Moro e la sua scorta, uccidendo tutti i 5 addetti alla sicurezza dello statista della Democrazia Cristiana: i 2 Carabinieri Oreste Leonardi e Domenico Ricci a bordo della Fiat 130 in cui viaggiava Moro e i 3 poliziotti a bordo di un’Alfetta, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi.

Le Brigate Rosse in un solo momento non uccisero solo i 5 addetti alla sicurezza, ma distrusserro 5 famiglie – fatta di genitori degli uccisi, mogli e figli, fratelli e sorelle – a cui poi si sarebbe aggiunta quella dell’On. Aldo Moro.

Quella mattina in Parlamento doveva essere presentato il nuovo Governo di Giulio Andreotti, che doveva aprire la stagione del compromesso storico tra la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista Italiano

Il sequestro, durato 55 giorni, e l’assassinio di Aldo Moro, è stato un atto terroristico senza precedenti per tutta l’Europa e ha rappresentato il culmine della stagione del conflitto tra le Brigate Rosse e le istituzioni democratiche.

scorta aldo moro

Castiglion Fiorentino (Ar): alla Polizia di Stato la cittadinanza onoraria

pCerimonia in occasione del 13esimo anniversario del conflitto a fuoco con le nuove BR dove rimase ucciso il Sovrintendente Capo della Polizia di Stato Emanuele Petri.

 Il 2 marzo è una data particolare per Castiglion Fiorentino.

Da quel 2003 quando rimase ucciso in un conflitto a fuoco per mano brigatista il Sovrintendente della Polizia di Stato Emanuele Petri la vicinanza con le forze dell’ordine si è ulteriormente rafforzata.

Lo scorso anno poi, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con proprio Decreto del 16 Aprile 2015, ha concesso la Medaglia d’Oro di “Vittima del terrorismo” alla memoria di Petri, Medaglia d’Oro al Valore Civile.

Un eroe moderno, Emanuele che ha dedicato 30 anni della propria vita alla Polizia con coraggio e altruismo.

Il prossimo 2 marzo, giorno della ricorrenza, l’Amministrazione Comunale ha pensato di dare un ulteriore risalto al coraggio ed all’impegno esemplare di tutti gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, così come il Sovrintendente Capo Emanuele Petri, concedendo la cittadinanza onoraria alla Polizia di Stato.

“La cerimonia intentende onorare e sottolineare il legame tra il territorio e la Polizia di Stato, sottolineando nel contempo il valore che la nostra Amministrazione Comunale, gli tributa” afferma il Sindaco Mario Agnelli.

La Cittadinanza Onoraria è il più alto e solenne riconoscimento che può essere concesso dal Sindaco e dal Consiglio Comunale ad un’istituzione.

Manifestazione che diventa ancor più importante visto che l’evento si tiene nel giorno della ricorrenza della morte del Sovrintendente Capo Emanuele Petri.

“La presenza degli agenti della Polizia di Stato, il loro impegno, l’importanza del loro lavoro ma soprattuto il loro legame con il territorio comunale ci hanno spinto a conferire questo tributo” ha evidenziato il Sindaco Agnelli.

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No ai Terroristi che tengono lezioni alla Scuola dei Magistrati

Brigatisti Adriana Faranda e Franco BonisoliL’ex terrorista Adriana Faranda e l’ex brigatista Franco Bonisoli sono stati invitati a partecipare nella sede della Scuola della magistratura a un corso di formazione per i giudici sulla giustizia riparativa.

L’ex Preside della Scuola, Valerio Onida, che ha organizzato l’evento, difende la sua scelta, rendendo ancora più brutale tale decisione: “È un’attività che promuove ciò che meglio serve al lavoro dei magistrati. Dove è lo scandalo? O si pensa che la Scuola sia un sancta sanctorum, un tabernacolo che non può essere profanato dalla presenza di certe persone? La formazione è per eccellenza il luogo della riflessione e del confronto, e la formazione dei magistrati non può ignorare temi come quello della giustizia riparativa.”.

Tra le reazioni contrarie merita di essere ricordata quella del Giudice Alessandra Galli, figlia del giudice Guido ucciso da Prima Linea, che si dice “attonita”, prima ancora che “amareggiata”, e che esprime tutto il suo “sconcerto per la decisione di invitarvi Adriana Faranda. È inaccettabile il dialogo in una sede istituzionale come questa con chi ha ucciso per sovvertire lo Stato e la Costituzione alla quale noi, come magistrati abbiamo giurato fedeltà”.

Riserve dal Procuratore di Torino Armando Spataro: “le mie perplessità non sono affatto collegate all’oggetto del corso, ma alla presenza di ex terroristi in una Scuola di Formazione per Magistrati”; e da Grazia Prandella, Procuratore aggiunto di Imperia: “Quello è il luogo deputato ad accrescere la professionalità dei magistrati. La sua testimonianza non può certo portare a comprendere il fenomeno del terrorismo sotto il profilo giuridico. Sarebbe un po’ come dire che per capire come si coordinano le indagini sulla mafia dovremmo invitare Provenzano”.

Si è vero, sia Faranda sia Bonisoli si sono dissociati dalla lotta armata, ciò non toglie che hanno commesso crimini contro lo Stato, che si sono macchiati con sangue innocente di servitori dello Stato, che sono stati riconosciuti colpevoli, che sono stati condannati, ed è impensabile quindi che di fronte al terrore che hanno messo in atto oggi si ergano a maestri, volendo tenere lezioni di vita ai Magistrati, ovvero a coloro che fino a poco tempo fa ritenevano essere i tiranni e galoppini dello Stato.

 Piergiorgio Morosini, membro del Consiglio Superiore della Magistratura difende la scelta: “Sono sempre opzioni – ha detto – che possono fare discutere, e che possono sollecitare la sensibilità soprattutto dei familiari delle vittime del terrorismo nei confronti dei quali occorre sempre nutrire il massimo rispetto. Non si tratta di una testimonianza di ex bierre nelle scuole dell’obbligo, quella sì inaccettabile. Ma di una iniziativa di formazione tra magistrati, dove può essere utile comprendere come maturarono non solo scelte criminali, ma anche percorsi collaborativi ai fini di una maggiore consapevolezza dei magistrati chiamati ad occuparsi di pagine oscure della vita del Paese. Per una iniziativa interna di formazione della magistratura, tutto questo clamore mi sembra esagerato”.

Invece a noi non sembra che il clamore sia esagerato, anzi.

Come Associazione Memoria – che raggruppa i familiari delle Forze dell’Ordine e della Magistratura vittime del Terrorismo – riteniamo l’iniziativa INOPPORTUNA E DI CATTIVO GUSTO perché presa dalla Magistratura stessa. I Terroristi hanno avuto tutto, hanno ottenuto tutto: dagli sconti di pena, alla piena riabilitazione, fino addirittura ad essere eletti in Parlamento e a ricoprire cariche istituzionali, come Segretario del Parlamento a Montecitorio (riferimento a Sergio D’Elia di Prima Linea condannato per l’uccisione dell’Agente di Polizia Fausto Dionisi avvenuta a Firenze il 20 gennaio 1978). Sono protagonisti sempre in televisione, pubblicano libri, rilasciano interviste. Solo i caduti delle Forze dell’Ordine e della Magistratura non hanno avuto una seconda opportunità – e con loro i loro familiari, spose, figli, genitori, ecc. – ma peggio ancora, subiscono una nuova “morte” , e con loro i loro familiari, quando si concede agli ex Terroristi di salire in cattedra e dare lezioni di vita, soprattutto poi se questo viene fatto in una sede istituzionale qual è la Scuola della Magistratura di Scandicci.

Un giornale nel dare la notizia del grottesco episodio non a caso ha scritto: “l’ultimo scempio della giustizia italiana porta ancora una volta il marchio delle Brigate Rosse”.

E ci domandiamo, così come se lo chiedono in tanti, se può bastare la dissociazione dal terrorismo quando si è in carcere – per godere di sconti di pena e uscire prima – e l’ammissione degli errori commessi e del fallimento di certe ideologie, come ha fatto la Faranda, e come credono alcuni Magistrati, per non essere considerati più dei “cattivi maestri” ?

Nota dell’Associazione Memoria

Nuova Circolare 2015 dell’INPS su benefici per le Vittime del Terrorismo

inpsINPS

Direzione Centrale Pensioni

Roma, 31/07/2015

Ai Dirigenti centrali e periferici
Ai Responsabili delle Agenzie
Ai Coordinatori generali, centrali e periferici dei Rami professionali
Al Coordinatore generale Medico legale e Dirigenti Medici

Circolare n. 144

e, per conoscenza
Al Presidente Al Presidente e ai Componenti del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza
Al Presidente e ai Componenti del Collegio dei Sindaci
Al Magistrato della Corte dei Conti delegato all’esercizio del controllo
Ai Presidenti dei Comitati amministratori di fondi, gestioni e casse
Al Presidente della Commissione centrale per l’accertamento e la riscossione dei contributi agricoli unificati
Ai Presidenti dei Comitati regionali Ai Presidenti dei Comitati provinciali

OGGETTO: Legge 3 agosto 2004, n. 206, articoli 2, 3 e 4 modificati dall’art. 1 commi 163, 164 e 165 della legge 23 dicembre 2014 n. 190 recanti nuove norme in materia di benefici in favore delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice.

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 300 del 29 dicembre 2014, Supplemento ordinario n. 99, è stata pubblicata la legge 23 dicembre 2014, n. 190, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015) con la quale, ai commi 163, 164, 165 dell’art. 1 sono state apportate integrazioni agli articoli 2, 3 e 4 della legge 3 agosto 2004, n. 206 e s.m.i. in materia di benefici in favore delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice. Si riepilogano, in breve, i contenuti delle modifiche apportate dalla legge n. 190 del 2014 alla legge n. 206 del 2004:

1. aumento figurativo di 10 anni di anzianità contributiva in favore del coniuge e dei figli dell’invalido, anche se il matrimonio è stato contratto o i figli sono nati successivamente all’evento terroristico (comma 1-ter, dell’art. 3 della legge 206 del 2004, introdotto dal comma 164 della legge n. 190 del 2014); 2. diritto immediato alla pensione diretta per le vittime con grado di invalidità pari o superiore all’80% anche in casi di posizione assicurativa obbligatoria inerente al rapporto di lavoro dell’invalido aperta successivamente all’evento terroristico;(articolo 4, comma 2, della legge n. 206 del 2004, come modificato dal comma 165, dell’articolo 1, della legge 190 del 2014); 3. rideterminazione della retribuzione pensionabile per incrementi di pensione e di trattamenti di fine rapporto e di fine servizio in favore di soggetti che hanno presentato domanda entro il 30 novembre 2007 (articolo 2, comma 1 ­ bis, della legge n. 206 del 2004, aggiunto dal comma 163, dell’articolo 1, della legge n. 190 del 2014).

Con la presente circolare, condivisa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si forniscono le seguenti indicazioni applicative.

1. Aumento figurativo di 10 anni di anzianità utile per la pensione, il Tfr ed il Tfs in favore del coniuge e dei figli dell’invalido, anche se il matrimonio è stato contratto o i figli sono nati successivamente all’evento terroristico ( comma 1-ter, dell’art. 3 della legge 206 del 2004, introdotto dal comma 164 della legge n. 190 del 2014).

Il comma 164, dell’articolo 1, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 introduce, all’art. 3 della legge n. 206 del 2004, il comma 1-ter il quale prevede che “I benefici previsti dal comma 1 spettano al coniuge e ai figli dell’invalido, anche se il matrimonio è stato contratto o i figli sono nati successivamente all’evento terroristico. Se l’invalido contrae matrimonio dopo che il beneficio è stato attribuito ai genitori, il coniuge e i figli di costui ne sono esclusi”.

Il comma 1 dell’art. 3 della citata legge n. 206 prevede un aumento figurativo di dieci anni utile ad aumentare, per una pari durata, l’anzianità maturata e la misura della pensione, del Tfr e delle indennità equipollenti (Tfs), a tutti coloro che hanno subito un’invalidità permanente di qualsiasi entità e grado della capacità lavorativa, causata da atti di terrorismo e dalle stragi di tale matrice.

Tale beneficio, a decorrere dal 1° gennaio 2007 (art. 1, commi 794 e 795 della legge n. 296/2006) spetta anche sui trattamenti diretti dei familiari, anche superstiti, limitatamente al coniuge ed ai figli, anche se maggiorenni, ed in mancanza ai genitori.

In sede di applicazione del predetto art. 3, comma 1, è stato precisato che l’attribuzione della maggiorazione compete tanto ai figli esistenti al momento dell’evento terroristico, quanto ai figli nati entro i trecento giorni successivi al verificarsi dell’evento. Per quanto riguarda il coniuge la maggiorazione può essere riconosciuta ai soggetti con i quali vi era un rapporto di connubio al momento dell’evento, ovvero al coniuge divorziato se il divorzio è avvenuto dopo l’evento terroristico. In caso di assenza del coniuge e figli, il beneficio viene concesso ai genitori.

Per effetto di quanto previsto dal comma 164 in esame, il beneficio dell’aumento figurativo di dieci anni di anzianità deve essere riconosciuto, su domanda dell’interessato, al coniuge e ai figli dell’invalido anche se il matrimonio è stato contratto o i figli sono nati successivamente all’evento terroristico, a condizione che tale beneficio non sia stato già attribuito ai genitori della vittima, tenuto conto dell’ulteriore precisazione contenuta nel comma 164 “Se l’invalido contrae matrimonio dopo che il beneficio è stato attribuito ai genitori, il coniuge e i figli di costui ne sono esclusi”. L’aumento di dieci anni deve essere altresì riconosciuto anche se i nuovi destinatari sono già titolari di un trattamento pensionistico o avevano già ricevuto un trattamento di fine rapporto o di fine servizio.

Nel caso in cui al momento dell’evento terroristico la vittima era coniugata, anche se successivamente è intervenuta sentenza di divorzio, il beneficio in esame non può essere riconosciuto all’eventuale nuovo coniuge e ai relativi figli.

Gli effetti economici decorrono dal 1 febbraio 2015. Per gestioni previdenziali nelle quali è prevista, per il trattamento pensionistico, la decorrenza inframensile, gli effetti economici decorrono dal 2 gennaio 2015.

L’Istituto ha già fornito indicazioni relative all’applicazione delle diposizioni di cui ai commi 1 ed 1-bis del citato art. 3 nella Circolare INPS n. 122/2007, punto 4, nelle Circolari INPDAP n. 30/2007, n. 15/2008 e nelle note operative INPDAP n. 3/07, n. 41/2009, n. 58/2009.

Sarà onere dell’interessato produrre, in allegato alla domanda relativa all’attribuzione della maggiorazione contributiva, un’autocertificazione attestante i dati, i requisiti e gli elementi indispensabili per il reperimento delle informazioni idonee a qualificare lo status del richiedente.

Si specifica, tuttavia, che a seguito delle disposizioni introdotte dall’art 24, comma 2, primo periodo, del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214, che ha fatto venir meno il concetto di massima anzianità contributiva valorizzabile (40 anni di contribuzione), l’aumento figurativo di 10 anni di anzianità contributiva è riconosciuto ai fini pensionistici nei limiti del perfezionamento del requisito minimo per la pensione anticipata, di cui al comma 10, dell’art. 24, del citato decreto legge.

2. Diritto immediato alla pensione diretta per le vittime con grado di invalidità pari o superiore all’80% anche in caso di posizione assicurativa aperta successivamente all’evento terroristico (articolo 4, comma 2 della legge 3 agosto 2004, n. 206, così come modificato dal comma 165, articolo 1, della legge 190 del 2014).

L’articolo 4, comma 2, della legge 3 agosto 2004, n. 206, modificato dal comma 106 dell’articolo 2, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 prevede che “A tutti coloro che hanno subito un’invalidità permanente pari o superiore all’80 per cento della capacità lavorativa, causata da atti di terrorismo e dalle stragi di tale matrice, è riconosciuto il diritto immediato alla pensione diretta, in misura pari all’ultima retribuzione percepita integralmente dall’avente diritto (…)”.

L’art.1, comma 165, della legge 190 del 2014 integra il predetto art. 4, comma 2, della legge n. 206 del 2004 e prevede che: “A gli effetti di quanto disposto dal presente comma, è indifferente che la posizione assicurativa obbligatoria inerente al rapporto di lavoro dell’invalido sia aperta al momento dell’evento terroristico o successivamente. In nessun caso sono opponibili termini o altre limitazioni temporali alla titolarità della posizione e del diritto al beneficio che ne consegue”.

Ciò posto, il succitato articolo 4, come modificato dall’art. 1, comma 165, della legge 190 del 2014, prevede il diritto all’accesso al beneficio, oltre che nei confronti di coloro che erano iscritti ad una forma assicurativa obbligatoria al momento dell’evento terroristico, anche in favore dei soggetti che si siano assicurati successivamente, a nulla rilevando il decorso del tempo ai fini della prescrizione o decadenza per poter usufruire del beneficio in esame.

Al fine di accedere al beneficio in esame deve pertanto sussistere un rapporto di lavoro (anche discontinuo o occasionale), con conseguente apertura di posizione assicurativa.

Si rammenta che l’Istituto, ai fini della determinazione dell’importo della pensione in argomento, prende a riferimento le voci retributive assoggettate a contribuzione in base alle istruzioni fornite con Circolari n. 263/97 e n. 6/2014.

Nell’ipotesi di successivi contratti di lavoro stipulati dall’interessato, ai fini della determinazione dell’importo della pensione, deve prendersi a riferimento la retribuzione percepita nel periodo immediatamente precedente il momento della presentazione della domanda di accesso al beneficio, tenuto conto che il citato art. 4, comma 2 fa espressamente menzione dell’ “ultima retribuzione”. Nell’ipotesi di contratti di lavoro concomitanti, ai fini della determinazione dell’importo della pensione, deve prendersi a riferimento la retribuzione più favorevole.

Gli effetti di tale disposizione decorrono dal 1° febbraio 2015.

Per gli iscritti ai regimi esclusivi dell’assicurazione generale obbligatoria, gli effetti giuridici decorrono dal 2 gennaio 2015 mentre gli effetti economici decorrono dal giorno successivo alla risoluzione del rapporto di lavoro, sempreché la stessa intervenga dopo l’entrata in vigore della norma in esame (dal 2 gennaio 2015).

Si specifica, inoltre, che per gli aventi diritto al beneficio per i quali si applica esclusivamente il sistema di calcolo contributivo valgono le previsioni sul massimale annuo della base contributiva e pensionabile previsto dall’art. 2, comma 18, secondo periodo, della Legge n. 335 del 1995.

In applicazione della legge n. 206 del 2004, così come modificata dalla legge n. 190 del 2014, le sedi provvederanno a riesaminare, su apposita istanza dei soggetti interessati, gli eventuali provvedimenti di reiezione.

Si precisa che, con riguardo al caso di attività lavorativa svolta successivamente alla decorrenza della pensione da parte di avente diritto al beneficio dovranno essere applicate le generali regole in materia di supplementi di pensione stabilite dall’articolo 7 della legge 23 aprile 1981, n. 155.

Pertanto, il beneficio va applicato con riferimento al trattamento pensionistico principale – “trattamento diretto” -, senza alcuna riliquidazione degli eventuali supplementi di pensione.

Per i contenuti del beneficio di cui al citato articolo 4, si fa rinvio alle indicazioni previste nella Circolare Inps n. 122/2007, Circolare Inpdap n. 30/2007 e note operative Inpdap n. 3/2008, n. 41/2009 e 58/2009.

3. Incremento di pensione e di trattamento di fine rapporto o di fine servizio in favore di soggetti che hanno presentato domanda entro il 30 novembre 2007 (articolo 2, comma 1 ­ bis della legge 3 agosto 2004, n. 206, aggiunto dal comma 163, dell’articolo 1, della legge n. 190 del 2014).

Il comma 163, della legge n. 190 del 2014 introduce all’art. 2 della legge 3 agosto 2004, n. 206, il comma 1-bis che prevede: “Ai fini degli incrementi di pensione e di trattamento di fine rapporto o equipollenti di cui al comma 1 e del trattamento aggiuntivo di fine rapporto o equipollenti di cui al comma 1 dell’articolo 3, per i soli dipendenti privati invalidi, nonché per i loro eredi aventi diritto a pensione di reversibilità, che, ai sensi della normativa vigente prima della data di entrata in vigore della presente disposizione, abbiano presentato domanda entro il 30 novembre 2007, in luogo del 7,5 per cento e prescindendo da qualsiasi sbarramento al conseguimento della qualifica superiore, se prevista dai rispettivi contratti di categoria, si fa riferimento alla percentuale di incremento tra la retribuzione contrattuale immediatamente superiore e quella contrattuale posseduta dall’invalido all’atto del pensionamento, ove più favorevole”.

3.1 Destinatari

Devono intendersi per “dipendenti privati” i soggetti appartenenti al settore privato, definito in relazione alla natura del datore di lavoro, indipendentemente dalle gestioni previdenziali cui sono iscritti i lavoratori medesimi.

Pertanto, a titolo esemplificativo, devono includersi i lavoratori dipendenti di enti pubblici trasformati in società per azioni, già iscritti ai regimi esclusivi (p.es. Cassa depositi e prestiti) mentre non rientrano nel settore privato le amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2, del d.lgs. n. 165 del 2001 e successive modificazioni e integrazioni.

Resta inteso che lo status di dipendente privato deve essere presente non oltre il 30 novembre 2007, data della decorrenza degli effetti giuridici dell’articolo 1, comma 163 in oggetto.

Destinatari della norma sono, altresì, gli eredi delle vittime come sopra individuati, aventi diritto al trattamento di reversibilità, che hanno già presentato domanda per il trattamento medesimo entro il 30 novembre 2007.

3.2 Beneficio

L’articolo 2, comma 1, della citata legge n. 206 del 2004, nel testo vigente all’11 agosto 2004 (data di entrata in vigore della norma) prevedeva che, per la liquidazione della pensione o del trattamento di fine rapporto o equipollente per le vittime di eventi terroristici, si applicassero i criteri di cui all’art. 2, della legge 24 maggio 1970, n. 336.

Successivamente, l’articolo 34, comma 3, lett. b) del decreto legge 1 ottobre 2007, n. 159, convertito con modificazioni dalla legge 29 novembre 2007, n. 222, ha modificato il citato art. 2, comma 1 della legge n. 206, rideterminando la retribuzione pensionabile attraverso l’incremento di una quota del 7,5 per cento.

La disposizione del comma 163 della legge 190 del 2014 prevede, con riferimento esclusivo ai dipendenti privati invalidi, la salvaguardia del criterio di liquidazione del trattamento di fine rapporto o equipollenti nonché del trattamento pensionistico, più favorevole tra quello determinato con l’incremento del 7,5 per cento della retribuzione pensionabile ovvero utile (art. 34 d.l. 159 del 2007) e quello determinato con l’incremento, della stessa base di calcolo, pari alla differenza espressa in percentuale tra la retribuzione contrattuale immediatamente superiore e quella contrattuale posseduta dalla vittima dell’evento all’atto del pensionamento, secondo la seguente formula:

retribuzione contrattuale _ retribuzione contrattuale immediatamente superiore posseduta all’atto del pensionamento ———————————————————————————— *100 retribuzione contrattuale posseduta all’atto del pensionamento

Ad esempio:

– Retribuzione contrattuale posseduta dalla vittima dell’evento all’atto del pensionamento: 33.845,00 – Retribuzione contrattuale immediatamente superiore: 35.936,00

La percentuale di incremento sarà data da: {(35.936,00 – 33.845,00) * 100} / 33.845,00 = 6,17816… Tale percentuale dovrà essere arrotondata alla terza cifra significativa, per difetto se la quarta cifra è pari o superiore a 0 (6,143 si arrotonda a 6,14), per eccesso se la quarta cifra è pari o superiore a 5 (6,157 si arrotonda a 6,16).

Pertanto l’incremento pari alla differenza espressa in percentuale sarà del 6,18%

Il comma 163 prevede, altresì, che si debba “prescindere da qualsiasi sbarramento ” al conseguimento della qualifica superiore “se prevista dai rispettivi contratti di categoria”.

Pertanto va sempre considerata la qualifica superiore, senza tener conto di vincoli derivanti dal possesso di determinati titoli, requisiti o procedure di inquadramento, entro la qualifica massima prevista dal rispettivo contratto collettivo di categoria.

Per i lavoratori che hanno raggiunto questa posizione interviene necessariamente (ovvero resta confermato) l’incremento del 7,5% della base retributiva utile per il calcolo delle prestazioni.

Salva diversa previsione dei rispettivi contratti collettivi, non può essere considerata qualifica superiore, ai fini del beneficio in esame, quella rientrante in un diverso contratto collettivo ancorché riferentesi a figure professionali sovraordinate, in quanto il testo della disposizione limita il riferimento a qualifiche dello stesso contratto di categoria. Il beneficio per un quadro, per esempio, consiste nell’incremento del 7,5% e non nell’incremento pari alla differenza espressa in percentuale tra la propria retribuzione contrattuale e quella di un dirigente in quanto la disciplina del rapporto di lavoro di quest’ultima figura professionale è contenuta in un diverso contratto collettivo di lavoro.

Il beneficio è concesso, su domanda degli interessati, ai soggetti che abbiano presentato entro il 30 novembre 2007 domanda di pensione, di trattamento di fine rapporto o equipollenti e del trattamento aggiuntivo di fine rapporto.

In ogni caso, e con riferimento alle decadenze e prescrizioni relative ai ratei pensionistici arretrati e non liquidati, il termine iniziale per il relativo decorso è da individuare nel 1° gennaio 2015, data di entrata in vigore della citata legge n. 190 del 2014.

Al fine di accelerare i tempi di liquidazione delle prestazioni richieste, sarà cura degli interessati produrre, ove non già in possesso delle sedi competenti, copia dei contratti collettivi cui riferire i detti incrementi.

Per i dipendenti privati iscritti alla Gestione dipendenti pubblici (CPDEL, CPUG, CPS, CPI, CTPS) la retribuzione relativa alla qualifica superiore dovrà essere certificata dagli ex datori di lavoro.

L’attribuzione dei benefici in esame è riconosciuta nei limiti non superabili dello stanziamento complessivo previsto in legge di bilancio cui va aggiunto quanto già previsto dall’articolo 4, comma 2 della legge 3 agosto 2004, n. 206, provvedendo alla contabilizzazione dei costi sulla base delle quantificazioni degli oneri dei singoli benefici previsti come individuati nella relazione tecnica di accompagnamento alla legge di stabilità 2015 per l’applicazione dei commi 163,164 e 165. Ai fini dell’attribuzione dei benefici recati dalle presenti disposizioni, inoltre, si fa rinvio alla Circolare Inps 47/2012 con la quale sono state fornite le istruzioni in materia di certificati e dichiarazioni sostitutive.

3.3 Maggiorazione del Tfr

Con riferimento alla liquidazione della maggiorazione del TFR, si è in attesa delle relative istruzioni che saranno emanate dal Ministero dell’Interno competente. 3.4 Trattamenti di fine servizio

Alcuni lavoratori del settore privato hanno mantenuto il diritto all’erogazione dei trattamenti di fine servizio propri dei dipendenti pubblici spettanti al personale iscritto alle gestioni ex Inadel ed ex Enpas dell’Inps.

Si tratta dei dipendenti di alcuni enti prima rientranti nell’ambito delle pubbliche amministrazioni che hanno poi acquisito natura di diritto privato (tra questi l’Anas, la Cassa depositi e prestiti, l’Enav, le Ipab cosiddette “depubblicizzate”).

Le norme di legge che hanno disposto la trasformazione della natura giuridica di questi enti hanno anche confermato il precedente regime dei trattamenti di fine lavoro per il personale in servizio al momento della trasformazione stessa.

Previa richiesta da parte dei soggetti aventi diritto all’erogazione dei trattamenti di fine servizio ai sensi della disposizione in esame, gli enti che hanno conservato l’iscrizione all’ex Enpas o all’ex Inadel ai fini del Tfs per il personale in argomento provvederanno ad inviare alla sede Inps competente la certificazione della retribuzione secondo le modalità in uso.

Sarà cura delle sedi determinare e mettere in pagamento la prestazione di miglior favore tra quella calcolata applicando l’incremento del 7,5% della base contributiva utile e quella calcolata applicando l’incremento pari alla differenza espressa in percentuale tra la retribuzione della qualifica rivestita all’atto della cessazione e quella della qualifica immediatamente superiore (si veda esempio suesposto, punto 3.2).

Si precisa che il diritto all’eventuale riliquidazione del trattamento di fine servizio si prescrive trascorsi cinque anni dalla data di entrata in vigore della legge n. 190/2014, vale a dire al 1° gennaio 2020, sulla base delle norme relative alla prescrizione del diritto contenute nell’articolo 2948, n. 5 del codice civile e nell’articolo 20 del D.P.R. 29 dicembre 1973, n. 1032.

Per le ulteriori modalità di attribuzione dei benefici in argomento si fa rinvio alle seguenti circolari, per le parti compatibili con le istruzioni fornite con la presente circolare: Circolare Inps n. 122/2007; Circolari Inpdap n. 68/2004, n. 48/2005, n. 30/2007, n. 15/2008 e note operative Inpdap n.41/2007, n. 3/2008, n.41/2009, n.43/2009 e n. 58/2009.

Il Direttore Cioffi